La cresta
La cresta può essere considerata l’espressione visibile direttamente
e direttamente quantificabile della situazione ormonale sessuale dell’organismo, essendo quest’appendice condizionata, in ambedue i sessi, dalle gonadi.
È più sviluppata nel maschio, nel quale è dritta, mentre nella femmina è più piccola e cadente, riferendoci ovviamente alla cresta semplice. Nell’arco dell’anno presenta lievi fluttuazioni nel maschio, mentre nella femmina le fluttuazioni sono notevoli sia a carico della forma che della struttura, dipendendo dal periodo depositivo e dal riposo sessuale.
In superficie la cresta è costituita dall’epidermide, cui segue il derma dotato di una lamina sagittale fibrosa in cui scorrono grossi vasi sanguigni che convogliano il sangue allo strato capillare sottoepidermico. La particolare turgescenza della cresta è dovuta, oltre al flusso sanguigno, allo strato mucoelastico, alla cui composizione partecipa una speciale sostanza mucoide.
Durante il periodo depositivo la cresta della gallina contiene la stessa sostanza mucoide del gallo, ma in quantità minore, con minor sviluppo anche del circolo capillare. Quando subentra il riposo sessuale, la cresta della gallina contiene poca sostanza mucoide rispetto a quella del gallo, e ricorda la cresta di un pollo castrato.
Nel soggetto castrato, sia esso maschio che femmina, la sostanza mucoide è totalmente assente, l’epidermide è ispessita, secca e desquamante, i capillari sono in numero ridotto. In sintesi: i due costituenti caratteristici della cresta sono il tessuto mucoelastico e i capillari sottoepidermici; tali strutture anatomiche sono molto sviluppate nel gallo, moderatamente sviluppate nella gallina in fase depositiva, lo sono molto poco nel periodo di riposo dell’ovaio e sono ancor più involuti nel cappone e nella poularde.
Nell’embrione, sia maschio che femmina, l’abbozzo della cresta compare a partire dal 6°-7° giorno di sviluppo, e continua a evolversi in modo uguale in ambo i sessi sino alla fine dell’incubazione, o anche più tardi, a seconda delle razze. Successivamente la sua crescita è ormonalmente condizionata, in modo più precoce e accentuato nel maschio.
Nelle razze pesanti, la cresta cresce rapidamente solo dopo qualche mese dalla nascita. Nel maschio delle razze leggere a rapida maturazione sessuale come la Livorno, forse la cresta è già condizionata sin dalla fine dell’incubazione. In effetti, alla nascita, è un po’ più grande di quella della femmina, e continuerà a crescere più in fretta. La spiegazione esiste: nel testicolo del Livorno giovincello esistono già delle cellule ormonalmente attive.
Nel galletto la crescita della cresta prosegue sino al raggiungimento della maturità testicolare e si perfeziona con rapidità variabile a seconda delle razze, essendo maggiore nelle razze leggere e risentendo di influssi stagionali: crescita relativamente lenta e regolare nei maschi nati negli ultimi mesi dell’anno, mentre in quelli nati nei primi mesi è dapprima rapida, quindi subisce una flessione più o meno pronunciata per qualche settimana verso la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. Quest’ultimo fenomeno è verosimilmente legato a un passeggero rallentamento della funzionalità endocrina testicolare. Questo stesso comportamento è riscontrabile nel gallo adulto al momento della muta. Tutto ciò dipende essenzialmente dalle oscillazioni del tasso di ormoni circolanti.
La castrazione, praticata nel galletto o nel gallo adulto, determina una regressione immediata della cresta, in quanto l’ormone testicolare è necessario sia alla sua crescita che al suo mantenimento. È stato inoltre stabilito che esiste una relazione quantitativa tra le masse testicolari e la lunghezza della cresta. Anche la ricrescita di una cresta in un cappone è dose dipendente: più ormone viene inoculato, maggiore è il risultato raggiunto, tant’è che su questo principio si basa la titolazione di un estratto testicolare.
All’asportazione della cresta fa seguito un aumento di volume dei testicoli e un incremento della produzione di spermatozoi. Questo fenomeno è dovuto presumibilmente al fatto che, essendo la cresta un importante deposito di ormoni maschili, l’ipofisi risponde alla sua ablazione aumentando la secrezione di gonadotropine che hanno come bersaglio le ghiandole sessuali.
Nel sangue del gallo e della gallina è stato trovato il progesterone, quantunque il tessuto secernente tale ormone non sia ancora stato identificato; il progesterone è dotato di evidente attività androgena nei mammiferi ma non nel pollo, anzi, nei galli adulti il progesterone non solo non dimostra attività androgena di sorta, ma si rivela antimascolinizzante, con netta riduzione del volume e del peso di cresta e testicoli.
Considerando la cresta del gallo una spia fedele della situazione ormonale sessuale, riportiamo in questo paragrafo una notizia che farà la gioia di quanti vogliono pompare a dismisura i loro maschi. Si è potuto dimostrare, impiegando un autolisato di semi di riso non germinati, ricchissimi in vitamine del gruppo B, che i galletti avevano i testicoli molto più sviluppati dei controlli, con aumento sia della spermatogenesi che dell’attività ormonale. Anche i caratteri sessuali secondari erano più precoci e pronunciati, spiccatissimo il maggior volume della cresta e dei bargigli, più lunghe le penne della coda e più abbondante il piumaggio, più fiero l’aspetto e l’incedere, più precoce il canto: dei supergalli!
La cresta della gallina, ben sviluppata quando l’ovaio è attivo, viene interamente condizionata da questa gonade, come il gallo è condizionato dal testicolo: infatti la cresta della gallina regredisce a dimensioni minime con l’ablazione dell’ovaio, anche se non possono essere gli estrogeni i responsabili del condizionamento della cresta femminile, in quanto non sono in grado di farla crescere nel castrato; al contrario, contrastano la crescita della cresta nel galletto e fanno parzialmente regredire la cresta del gallo adulto, inibendo in parte l’azione dell’ormone maschile iniettato al cappone.
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