Ricerca personalizzata

Standard espositivo dei Canarini Mosaico

standard Canarino Mosaico

Standard espositivo

Questo tipo di canarino è interessato dal dimorfismo sessuale che si manifesta nel fenotipo (mantello) e differenzia il maschio dalla femmina per la distribuzione del lipocromo, con conseguente differenza di criteri di giudizio e categoria a concorso nelle mostre. Attualmente solo nelle esposizioni internazionali questo criterio non è stato adottato, per cui in tali esposizioni abbiamo una unica categoria a concorso comprendente indistintamente maschi e femmine.
Ma passiamo alla descrizione dei caratteri tipici del considerando "categoria" secondo le norme esplicative indicate nei criteri di giudizio ufficiali F.O.I. Per categoria si intende la dislocazione del lipocromo (rosso, avorio rosa, giallo, avorio) nel mantello del canarino. Forzando un po' il termine si potrebbe pensare che la categoria per i canarini lipocromici è paragonabile al tipo per i canarini melanici, in quanto prende in considerazione, quasi come fosse un disegno, la dislocazione del colore rispetto al bianco immacolato e gessoso del mantello.
Due sono le descrizioni dello standard espositivo, una relativa al maschio ed una seconda relativa alla femmina.

Maschio

I caratteri tipici sono:
la maschera facciale ampia, completa, uniforme, ben delimitata, priva di brinature, simile a quella del cardellino. Lo stacco tra il lipocromo e il bianco di fondo deve essere netto cioè senza frastagliature e inquinamenti reciproci tra i due lipocromi. 
le spalline molto estese, ben visibili, intensamente colorate, pulite, senza brinatura, con le remiganti bianche.
il petto deve presentare una pigmentazione a forma di triangolo rovesciato che si interrompe a livello dell'addome, con fianchi bianchi, e una netta zona priva di lipocromo che separa il petto appunto dalla maschera facciale  il codione ampio, intenso, ben visibile anche ad ali chiuse  il dorso con soffusioni ridotte al minimo, ponendo particolare attenzione al girocollo che è la zona più critica in quanto facilmente interessata dal pigmento.
Sollevando poi le piume con il dito dalle spalle fino all'attacco della maschera facciale le tracce di colore dovrebbero essere appena percettibili, meglio se assenti.

Femmina

La femmina ha certamente le zone interessate dal lipocromo più ristrette rispetto al maschio, ma i tratti peculiari che la caratterizzano sono certamente il bianco gessoso e le macchie di rosso intenso delle zone di elezione.
Le redini o ciliare o tratto retro oculare è l'unica zona interessata dal lipocromo che si trova nella testa. Per essere di ottima fattura deve essere molto intensa, partendo dall'occhio si estende verso la nuca per ¾ mm. e per una larghezza di 1,5 mm. Viste le dimensioni è intuibile che l'intensità è indispensabile per farla apparire con evidenza.
Le spalline ampie, intense, pulite, quindi ben visibili in quanto contornate dal bianco gessoso dei fianchi e del dorso.
Il codione il più intenso possibile ed esteso in modo da essere in evidenza anche ad ali chiuse.
La carena che interessa solo la zona centrale del petto, sottile, leggera ma ben visibile.
Una nota relativa alla varietà. Per varietà si intende l'espressione del lipocromo, bianco gessoso compreso. La sua massima espressione si ottiene con un piumaggio corto nel quale il pigmento interessa totalmente la piuma e quindi raggiunge un notevole grado di purezza e di intensità. Ora proviamo ad analizzare in dettaglio e a concentrarsi sui particolari delle caratteristiche su menzionate. Inizio dalla femmina considerata per moltissimo tempo la massima espressione del fattore mosaico.

Il bianco: c'è bianco e bianco e non solo si apprezza la differenza con l'esame finestra. Un bianco brillante, più profondo, più pulito deve essere alla base dei nostri riproduttori. E' un bianco setoso che dà l'idea di un piumaggio quasi bagnato tanto appare brillante e aderente, sicuramente coadiuvato da un piumaggio corto che garantisce compostezza senza inestetismi quali il colpo di vento nel petto, fianchi che non tengono lo stress espositivo e quindi sbuffano. Un piumaggio che lascia in modo naturale scoperta la spallina. Le stesse remiganti bianco latte conferiscono un contrasto con il rosso delle zone di elezione molto apprezzabile, anzi le valorizzano. Le stesse timoniere, se non mutate, e di colore bianco latte contribuiscono a migliorare l'effetto contrasto.

Le redini poi sono una delle caratteristiche, con il codione, più difficili da ottenere. Devono essere molto intense per pareggiare la tonalità del rosso spallina, e nel contempo corte e fini per non dare l'impressione di sbordare, di sporcare le guance, di dare la sensazione di un inizio di girocollo.Le definirei: "un lampo rosso nel bianco candido" e nulla più. Il codione ampio, intenso che si espande più verso le timoniere per essere più in vista. Non verso il fondo schiena in quanto ridurrebbe l'effetto cromatico del bianco dando l'impressione di un qualcosa che disturba una parte del mantello che invece si vuole bianca uniforme sino alla fronte. Guardando il soggetto da sopra come non apprezzarlo nel vedere tre bolle rosso vivo in corrispondenza delle spalline e del codione, e tutto il restante mantello bianco candido, remiganti e timoniere comprese.

Guardando il soggetto di fronte, due sono le caratteristiche che balzano all'occhio. Un petto bianco ampio e rotondo dove lateralmente sembrano "appiccicate" le due spalline che definirei "in evidenza", mai ricoperte dal piumino bianco che le contorna, quasi come le ali del colombo viaggiatore. Ne ho notata questa somiglianza in quanto appassionato di questo volatile. E poi al centro di quel petto ampio, rotondo, la marcatura della carena, marcatura stretta, intensa, contornata da ambo i lati da fianchi candidi e un taglio netto nell'addome dove riprende il bianco immacolato della cloaca.Rimane la spallina, forse la caratteristica più facile da ottenere.

Ma solo in apparenza. Perché anche in questo particolare l'estensione e l'intensità fanno la differenza. Una spalla ampia, in evidenza, con il rosso intenso che interessa anche le copritrici superiori, senza brinature, che si stacca nettamente dal bianco delle remiganti, personalmente la preferisco. Se poi c'è anche uniformità cromatica con le redini e il codione. beh direi che è il massimo.Questa è la mia personale interpretazione dello standard espositivo del canarino mosaico femmina. C'è poi un altro standard per la femmina di linea maschile, perfettamente descritto nelle schede di giudizio del Club del Mosaico.
Dovendo assolvere ad altri indirizzi selettivi, questa femmina deve presentare alcune caratteristiche specifiche diverse da quelle su menzionate. Le stesse foto dell'articolo, paragonando i due tipi, fanno capire meglio di qualsiasi scritto le differenze. Però mi soffermerei a delineare le particolarità. Per potenziare la maschera che nel maschio è molto importante, bisogna usare femmine con accenno di maschera naturalmente. Essendo il fattore mosaico un fattore quantitativo, è come dover riempire un bicchiere anno dopo anno. Si aggiunge qualcosa al patrimonio genetico che lo si ritrova poi nei novelli.

Sta alla competenza dell'allevatore quali soggetti usare e come accoppiarli. Certamente sulla carta è meglio impostare una serie di accoppiamenti interfamiliari, con soggetti preferibilmente di un unico ceppo, quindi conosciuti geneticamente e in grado di prevedere le caratteristiche attese; piuttosto che introdurre troppo sovente soggetti esterni che spesso a livello di genotipo non si combinano convenientemente come uno si aspetterebbe.
Ma ritorniamo alla femmina di linea maschile, mascheratura completa, non interrotta, estesa ma corta nelle redini per dare chiusura alla maschera maschile, assolutamente senza girocollo, ma presente anche nella gola per garantire uniformità di estensione della maschera maschile.
Probabilmente queste femmine presentano una carena più estesa di quelle di linea femminile, come illustrato in foto, ma sono da preferire fianchi e stacco bianco ben evidente tra inizio carena e maschera sottogola. Questo garantisce parimenti nel maschio lo stacco bianco tra maschera e petto che consente una maggiore evidenza del mascherone.Poi la testa, guardandola da sopra deve essere rotonda, ampia, non a testa di serpente.

Questa caratteristica conferisce più volume e rotondità della maschera alla figliolanza maschile. L'obiettivo è ottenere il mascherone facciale il più esteso possibile.
Mascherone che deve essere anche privo di brinature, intollerabile quella specie di baffi bianchi che normalmente si trovano nella parte inferiore della maschera, perché partendo dal becco verso il collo la inquinano togliendole intensità e continuità. Ottimale è la maschera priva del piumino bianco che incornicia il becco, di modo che il rosso della maschera contorna il becco completamente. E' intuitivo che le altre caratteristiche, spalla, codione, fianchi, dorso bianco, quanto più sono simili a quanto descritto per la linea femminile tanto più garantiscono una migliore tipicità nella figliolanza maschile che è l'obiettivo. Ancora una osservazione circa la varietà.
Il rosso ha diverse gradazioni e intensità, ma sicuramente come purezza è direttamente proporzionale al bianco delle remiganti, per cui i soggetti ad ala bianca sono da preferire. D'altronde lo si vede benissimo nei rossi intensi non colorati da nido, i soggetti con l'ala bianca esprimono sempre un rosso pulito, brillante uniforme che può fare la differenza.Penso che con la descrizione della femmina linea maschile si sono anche tratteggiate le caratteristiche del maschio mosaico, quindi resta solo da vedere come si deve presentare il maschio di linea femminile, molto importante per ottenere femmine topiche. E' intuitivo che usando soggetti con mascheroni, anche se belli, non è pensabile ottenere figliolanza femminile priva di rosso sulla fronte, guance con baffi rossi e certamente sottopiuma sia nella nuca che sulle guance rosato.
Quindi come la femmina di linea maschile ha caratteristiche che si avvicinano al maschio, il maschio di linea femminile per contro deve avere caratteristiche che si avvicinano alla femmina. Soprattutto la maschera sarà molto ridotta lasciando ben espresse le zone delle redini ma eliminando totalmente il girocollo, con poca estensione sulla fronte e nel sottogola.
La nuca e le guance bianche, ma di un bianco che interessa totalmente da cima a fondo la piuma che dovrà essere priva di qualsiasi traccia di rosatura sottostante. Il criterio che deve prevalere nell'accoppiamento è quello di abbinare soggetti compatibili tra di loro con caratteristiche compensative senza trascurare la robustezza, la salute e la vitalità sessuale dei soggetti che garantiscono stabilità del ceppo e vivacità fisica.

Sito web consigliato dallo staff: www.ilmosaicista.it
testo a cura del Sig. Boggio Silvano

 

Torna all'elenco degli articoli

Copyright © ornitologia.difossombrone.it tutti i diritti sono riservati